Page 56 - Industria

54 Il circolo virtuoso
di Gian Paolo Negrisoli

Mio padre, come mio nonno, era un medico. Dermatologo e
urologo. Quando nel dopoguerra creò la Flamma (Fabbrica
Lombarda Aminoacidi, a Boccaleone, sotto il cavalcavia) le
sue motivazioni erano umanitarie, più che imprenditoriali.
Gli aminoacidi allora erano una nuova frontiera della ricerca,
come oggi le staminali. L’idea di lavorare per aiutare l’uma-
nità era il suo principale interesse, e ha sempre considerato
la Sua attività come una missione e non come un business,
nemmeno negli anni del boom economico. Nonostante gli
impegni, per i primi anni ha sempre continuato a visitare i
suoi vecchi pazienti.
La vocazione etica, lo spirito civico è quasi un codice gene-
tico di famiglia che risale al bisnonno, che fu sindaco di Ber-
gamo, ed ebbe il merito di portare in città l’acqua della fonte
di Bracca, e di trasferire la sede del Comune da Città Alta a
Bergamo Bassa. C’è un suo busto al Parco Suardi.
Quando sono entrato in azienda, nel 1978, eravamo in 12
persone. Fin da subito, ho capito la necessità di una sede
più adatta alla produzione. In quegli anni c’è stato l’incidente
a Seveso e poi il disastro di Bhopal, e nasceva l’attenzione
all’ubicazione e alla sicurezza delle industrie chimiche.
Finalmente, nel 1994 apriamo la nuova sede a Chignolo, in
una nuova area industriale vicina al polo chimico. Da allora,
la crescita è stata costante.
Siamo sempre stati orientati all’export, ma con il nuovo mil-
lennio l’internazionalizzazione si è fatta più spinta, e siamo
entrati nei mercati esteri. Oggi tra Italia, Cina, Francia e Stati
Uniti siamo quasi 400 persone (con un 20% di ricercatori)
ed esportiamo il 98% della produzione. Partendo dagli ami-
noacidi, facciamo ricerca con le Università, e sintetizziamo
nuove molecole, principi attivi e intermedi per l’industria far-
maceutica.
Non sono mai stato amante delle associazioni, dei club (da
studente ho fatto politica nel Partito Liberale, erano i tempi