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58 Anche una piccola azienda può conquistare il mondo
                                di Irene Finardi

La mia storia è singolare. Pur non essendo imprenditore,
sono nel direttivo metalmeccanici di Confindustria. Questo
grazie alle ultime disposizioni che “aprono” ai manager.
L’azienda per cui lavoro produce macchine utensili per appli-
cazioni specifiche nei settori aeronautico, navale e automo-
tive. Un’azienda che ha vissuto il passaggio generazionale
tra il fondatore, figura geniale di tecnico-creativo, e il figlio,
di impostazione più commerciale. In realtà i due aspetti si
completano, e funzionano.
Il mio ruolo, come amministratore finanziario, è stato quello
di gestire questi passaggi delicati, il cambio generazionale,
ma soprattutto la crisi, con il supporto di Confindustria e il
ricorso agli ammortizzatori sociali e alla cassa integrazione.
Non è stato facile convincere il fondatore, ma avere al fianco
l’Associazione, da sempre utilizzata per i servizi e le consu-
lenze, è stato decisivo.
L’azienda è cresciuta, si è aperta ai mercati esteri con una
configurazione ottimale e ha raggiunto performances d’ec-
cellenza, consentendo alle figure manageriali di rivestire
ruoli apicali.
Il mio personale impegno in Confindustria nasce in seguito
alla partecipazione a un corso annuale, scuola di manage-
ment, molto impegnativo, tutti i venerdi e i sabati, su oltre
quaranta partecipanti eravamo sette donne, come a dire: una
donna vale sei uomini. Un’esperienza molto positiva, al termi-
ne della quale ho sentito il desideri di mettermi a disposizio-
ne dell’Associazione. Il tema che ho portato in Confindustria
è l’ìnternazionalizzazione della piccola impresa, raccontan-
do il caso esemplare di una start-up a partecipazione mista
italiana e cinese. Anche una piccola azienda può conquistare
il mondo, è questo il messaggio che sintetizza il mio contri-
buto agli incontri promossi dall’Associazione.
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