Page 58 - Industria
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del referendum sul divorzio) e anche se iscritto non trovavo
il tempo per Confindustria. Poi ho iniziato a partecipare, a
capirne l’utilità.
A differenza dell’associazione di categoria, nel mio caso Fe-
derchimica, Confindustria è presente sul territorio, vicina alla
realtà locale. Insieme, possiamo contribuire alla crescita e
allo sviluppo non solo delle nostre aziende ma anche del no-
stro territorio.
Come gruppo chimici di Confindustria abbiamo lavorato con
la Provincia di Bergamo a un protocollo per velocizzare e
semplificare le domande di autorizzazione integrata ambien-
tale: l’obiettivo non è solo la semplificazione ma anche la
possibilità di innescare un circolo virtuoso con l’Amministra-
zione Pubblica, velocizzando le procedure, e per esempio
valorizzando lo strumento dell’autocertificazione.
Importante è la possibilità di fare net-working, condividere
esperienze, problemi e soluzioni. Dovremmo fare un cluster
sulla Cina, per lo scambio di informazioni. Noi abbiamo una
fabbrica in Cina, che dà lavoro a 180 persone, ma all’inizio
non è stato facile, ti devi appoggiare a un avvocato, capire la
dinamica salariale, affidarti a manager cinesi. Le cose cam-
biano velocemente, molti errori si possono evitare.
Oggi i nostri prodotti più importanti riguardano medicinali
per la cura di malattie importanti quali l’epatite o l’hiv. Stia-
mo lavorando a un progetto che riguarda un farmaco contro
il virus Ebola. I nostro clienti principali sono market leader
a livello mondiale e siamo orgogliosi di partecipare, con il
nostro know-how, alla produzione di farmaci altamente inno-
vativi ma, soprattutto, estremamente importanti per il benes-
sere dell’umanità.
Attraverso il business, siamo tornati alla mission umanitaria.
Ecco il circolo virtuoso.
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