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48 Adesso tocca a te
                              di Roberto Sestini

Sono entrato nell’Unione Industriali, come si chiamava una
volta, nel 1968. Siamo stati una delle prime associazioni ita-
liane a costituire il Gruppo giovani, con il placet di Altissimo
e Gnutti. Eravamo i giovani della Bergamo imprenditoriale,
volevamo idee nuove, ringiovanire, ma era anche un’occa-
sione goliardica.
Dieci anni dopo, mi chiama Cima, che aveva preso in mano
l’Unione Industriali in un momento difficile, delicato per l’as-
sociazione. Ci incontriamo alla cartiera Cima a S.Giovanni
Bianco, c’era anche Emilio Mazzoleni, papà di Mario, e mi
dicono: “Adesso tocca a te, tu devi fare il presidente!”. Ero il
più giovane, mi sentivo tra amici, ho detto di sì.
Da presidente, essendo giovane, come tutti i giovani, e forse
anche per l’esperienza del Gruppo giovani, volevo portare
qualcosa di nuovo. La vera innovazione che ho portato è
stata quella di uscire all’esterno, fuori dalla nostra fortezza,
ed è stata la prima volta che l’Unione si è confrontata con il
territorio, per cercare di avere un ruolo positivo e propositivo
nella società.
Ho portato i problemi del mondo imprenditoriale a contatto
con la realtà della città, incontrando il Sindaco, la Provincia,
le Istituzioni. La nostra Unione non era più un club chiuso, ma
partecipava attivamente allo sviluppo dell’economia e alle
scelte del nostro territorio. La nostra associazione è come
una società sportiva, fare impresa è uno sport di squadra,
difficile farlo da solo, devi farlo in gruppo, si impara giocando
con gli altri, con i più forti...
Si scambiano pareri, preoccupazioni, in un momento come
questo cercare di capire gli indirizzi da prendere non è faci-
le, occorre più conoscenza, sapere quello che facciamo in
azienda, essere aperti tra di noi come tra amici, cercare di
non avere invidia o paura, essere gelosi delle informazioni,
quella è la cosa peggiore.
Se devo dire cosa ho fatto di buono alla Presidenza, sia della
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