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15

gen

2020

News - IMPRENDITORE - MANAGER - OPERATORE

VERSO LA SMART ORGANIZATION: VERSO L'ORGANIZZAZIONE DEL FUTURO

DIREZIONE, INNOVAZIONE TECNOLOGICA E ORGANIZZATIVA

Abbiamo inaugurato l’ultima fase del percorso Confindustria Bergamo Evolve: il trasferimento nella nostra nuova sede a Bergamo, in via Stezzano 87, presso il Kilometro Rosso. Un edificio che è sintesi equilibrata di efficienza e innovazione, risultato dell’integrazione tra forma architettonica e funzionalità degli spazi, in cui la persona è al centro del progetto. Un luogo rappresentativo e flessibile, uno spazio di incontro e condivisione, caratterizzato anche da un metodo di lavoro innovativo, improntato alla smart organization.

Cosa significa Smart? Il termine ha diverse declinazioni. Oltre ad essere la semplice traduzione del termine “intelligente”, è stato ampiamente utilizzato nell’ambito dei Performance Management System come acronimo per definire le caratteristiche di un obiettivo che deve essere Specific Measurable Achievable Relevant e Time-bound.

In realtà nel nostro paese è andato assurgendo un significato anche più ampio, grazie al posizionamento culturale voluto ad esempio da Cisco e in seguito consolidato dall’opera di Vanhoutte “Il Manifesto dello Smart Working”. Per i primi (Cisco) la spinta era soprattutto tecnologica, mentre per i secondi (Vanhoutte &  Clapperton) si è trattato invece di mettere a fuoco un modo diverso di lavorare, che prescinde dal luogo e dall’orario in cui il lavoro viene svolto.

In Italia l’evoluzione è stata istituzionalizzata dalla  legge n. 81/2017 sul Lavoro Agile che però confina la “smart way of work” ad uno svolgimento che deve realizzarsi almeno parzialmente all’esterno dei locali aziendali.

In questi anni l’interesse per questa definizione (smart work o smart working) di un nuovo modo di lavorare è cresciuto, basti osservare i risultati che ci restituisce Google Trends per l’area italiana.

 [1] Doran, G. T. (1981). “There’s a S.M.A.R.T. way to write management’s goals and objectives”. Management Review (AMA FORUM) 70 (11): 35–36

 

Tuttavia fuori dall’Italia questi termini, pur essendo anglofoni, possono essere ambigui e non sempre ci permettono di parlare del cuore della rivoluzione aziendale che vogliamo vedere.

Per questo oggi spesso preferiamo parlare di Smart Organization per spiegare un cambiamento epocale nella modalità di lavoro “no matter where”, che prescinde cioè dal luogo in cui la nostra prestazione si svolge perché non è la “distanza” dall’ufficio che definisce la complessità e ricchezza dell’aggettivo “smart”.

Ma cosa sta cambiando? Cosa c’è di così dirompente in questo nuovo modo di lavorare? E perché non sempre siamo in grado di cogliere la portata del cambiamento?

I fattori che stanno determinando il nuovo paradigma lavorativo sono in sintesi le famose 3B: bytes, bricks,and behaviours.
 

Le tecnologie

La prima B (bytes) ci rimanda alle tecnologie che stanno invadendo le nostre vite, sia in ambito personale che sul lavoro. Possiamo lavorare dai device personali e portare sempre con noi sia interessi che impegni personali e aziendali. Tutti i dati e le informazioni risiedono in luoghi virtuali esterni alle nostre case e alle aziende, raggiungibili da qualsiasi luogo. Per questo possiamo e dobbiamo cambiare i nostri modi di lavorare (sharing, cloud, archiviazione condivisa, comunicazione a distanza, chat), ma soprattutto dobbiamo essere consapevoli dell’utilizzo di questi strumenti e governarli sfruttando le loro immense possibilità senza diventare schiavi della connessione. In particolare possiamo condividere la conoscenza, i documenti, le idee e risparmiare tempo prezioso. Ci ricordiamo tutti quante email ci scambiavamo con mille versioni diverse dello stesso file, mentre oggi in contemporanea possiamo modificarlo a più mani senza mai perdere il filo del discorso.
 

Gli spazi

La seconda B ci parla di spazi fisici, uffici creati intorno alle persone e co-progettati con loro per svolgere al meglio il proprio compito. Ognuno può a seconda del momento della giornata aver bisogno di rilassarsi con una chiacchierata, di raccogliere le idee o di isolarsi per scrivere e pensare con maggiore concentrazione. Non possono mancare delle sale riunioni adatte ad accogliere i clienti o delle postazioni per avere tutti i confort per una video chiamata efficace. Ma ogni lavoratore può avere esigenze diverse durante la giornata e, in un’ottica di utilizzo circolare degli spazi, spostarsi e prenotare la postazione più utile per lui o lei in quel momento. L’arredo degli spazi segue sempre di più l’intento di far sentire a casa i propri dipendenti seguendo una scelta di colori e materiali adeguati alle attività da svolgere, postazioni per il rilassamento e lo svago affiancate a quelle ergonomiche e più adatte all’uso della tecnologia.

I comportamenti

La terza B ci parla delle persone, cioè del cuore del cambiamento. La Smart Organization ruota attorno alle persone, al loro valore, alla loro preziosa diversità. Questi aspetti spesso vengono chiamati  anche soft skill (capacità di collaborare, fidarsi, comunicare, condividere obiettivi). Le persone che sanno lavorare insieme non ritengono importante trattenere la conoscenza, si arricchiscono nella sua condivisione. Hanno capito che ascoltare l’idea dell’altro può aumentare il valore del lavoro svolto e non hanno nulla da perdere, tutto da guadagnare. Le persone che intraprendono questo cambiamento culturale hanno il loro spazio di azione e di responsabilizzazione. L’effetto sull’organizzazione è quello di essere meno rigida e verticale, più connessa e resiliente. I lavoratori si sentono parte del processo e degli obiettivi, sanno giocare in squadra e fare goal insieme.

Insomma oggi Smart Organization significa cercare e ritrovare un senso condiviso, il piacere di lavorare insieme arricchendosi della “biodiversità” del proprio ambiente di lavoro, trovare insieme la strada per prendersi cura del “bene comune”.

Questo processo di cambiamento è l’inizio del percorso del metodo CO.R.E.® proposto da Variazioni, camminate con noi nelle prossime settimane per scoprire dove ci condurranno le prossime tappe.