Territorio

27

set

2021

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CONFINDUSTRIA BERGAMO E ASSOCIAZIONE DIAKONIA LANCIANO IL PROGETTO #FOCUS

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Confindustria Bergamo e la Caritas Diocesana Bergamasca – con l’Associazione Diakonia – venerdì 24 settembre hanno presentato il progetto #Focus, acronimo di “Formazione, Occupazione, Sviluppo”. La collaborazione mira a sperimentare modelli innovativi di riqualificazione professionale legati ai fabbisogni del mercato e contemporaneamente ad accompagnare il reinserimento nel mondo del lavoro di persone in difficoltà, adottando una visione inclusiva che favorisca la coesione sociale e sostenga la competitività del territorio.

“Con Caritas abbiamo condiviso durante la pandemia l’importante progetto “Abitare la cura”, fortemente sostenuto anche dalle nostre associate, per dare supporto alla comunità nei momenti più difficili. Oggi questa collaborazione si rafforza per dar vita a un percorso di valorizzazione delle risorse umane che vada oltre l’emergenza in una visione più di lungo-periodo”, ha spiegato durante la conferenza stampa Paolo Piantoni, Direttore Generale di Confindustria Bergamo.

Il progetto, supportato dai partner tecnici Servizi Confindustria Bergamo e Gi Group, si articola in più fasi. In quella iniziale, Confindustria Bergamo ha condotto un monitoraggio dei fabbisogni su 305 aziende con 10 profili evidenziati. Fra i più richiesti ci sono quelli di: addetto all’assemblaggio/montaggio, operatore di robot industriali, conduttore di impianti e macchine CNC, addetto alla saldatura, operatore di pulizie e addetto al magazzino. Diakonia ha parallelamente individuato 428 profili di persone disponibili a far parte del progetto.

Sulla base di questi numeri è stata avviata una prima sperimentazione su 46 profili, tramite colloqui condotti dai partner Servizi Confindustria Bergamo e Gi Group, per comprendere il grado di occupabilità delle persone coinvolte, individuare gli ostacoli principali al loro reinserimento e più in generale valutare se il modello adottato può essere facilmente applicato a un più ampio numero di partecipanti.

Successivamente prenderà il via la seconda tranche di colloqui che coinvolgerà circa 50 partecipanti. Sui 46 profili fino ad oggi analizzati, il 39%, in prevalenza donne straniere, appare immediatamente ricollocabile in ambito produttivo o in servizi di pulizia, il 46% necessita di supporti pratici, perché per esempio non è automunito, oppure di un percorso di accompagnamento. Solo il 15% risulta poco occupabile.

Sulla base degli esiti di questa prima tranche e dei fabbisogni espressi dalle imprese verranno individuate ora azioni di supporto alle difficoltà emerse e verrà valutato l’avvio di percorsi formativi, grazie anche alla collaborazione di alcune associate che si sono rese disponibili per fornire docenti e strutture laboratoriali. Servizi Confindustria e Gi Group saranno di supporto anche in queste fasi per l’individuazione dei canali di finanziamento collegati con le politiche attive del lavoro.

Il nostro territorio è luogo ideale dove sperimentare modelli innovativi che mettano in connessione domanda e offerta di lavoro e contemporaneo supporto alle fragilità sociali. Questo progetto, che condividiamo con Caritas, si propone di comprendere e rimuovere le cause di non occupabilità delle persone oggi escluse dal mercato del lavoro; vuole essere una risposta efficace alle richieste delle imprese, ma è anche un concreto segnale di attenzione al territorio e alle persone in difficoltà”, ha concluso Stefano Scaglia, Presidente di Confindustria Bergamo.

In allegato è disponibile la presentazione del progetto. Le aziende interessate a valutare le candidature possono contattare Servizi Confindustria Bergamo, partner tecnico del progetto, per visionare i profili ed organizzare eventuali colloqui. Il contatto di riferimento è Massimiliano Cereda (email: m.cereda@serviziconfindustria.it - tel. 340/4282473).