COVID-19. SOMMINISTRAZIONE DEI RICHIAMI VACCINALI. IL PUNTO E LE EVIDENZE SCIENTIFICHE

Come riportato nella nostra News dell’11 Novembre 2021 la tenuta negli ultimi mesi dell’efficacia delle vaccinazioni a fronte della predominanza della Variante Delta è risultata eccellente nella prevenzione delle ospedalizzazioni e delle ammissioni alle terapie intensive rispetto ai non vaccinati, ma con qualche cedimento sul fronte delle infezioni e della conseguente diffusione generale del virus. Nel frattempo sono emerse sempre più chiaramente le evidenze scientifiche sulla riduzione nel tempo dell’efficacia vaccinale contro le infezioni, in particolar modo per il vaccino monodose Janssen di Johnson&Johnson. Di seguito un grafico estremamente esplicativo tratto dalla rivista Science dalla quale si evince una progressiva riduzione dell’efficacia che culmina, a 6 mesi dall’ultima inoculazione, a un’efficacia ridotta al 13.1% per Jenssen, al 43.3% per Pfizer e al 58% per Moderna, rispetto all’efficacia iniziale verificata tra 86 e il 90%.

Il fatto che l’efficacia residua di Moderna e di Pfizer contro l’infezione, dopo 6 mesi, risulti rispettivamente del 440% e del 330% superiore a quella di Jenssen ha spinto il Ministero della Salute ad estendere, con Circolare del 3/11/2021, indipendentemente dalle fasce di età e di rischio, la possibilità di somministrazione dei richiami a sei mesi dalla dose. Successivamente, vista comunque l’evidente proporzionalità tra riduzione di efficacia nel tempo ed età dei vaccinati, il Ministero della Salute ha esteso, con Circolare dell’11 Novembre, a partire dal 1° Dicembre, alla fascia generalizzata 40-59 anni l’offerta per i richiami.