Dicembre 2022
Cari Colleghi, cari Stakeholder,
è dal 2002 che l’Associazione ha imboccato la strada della rendicontazione trasparente delle proprie attività, maturando negli anni una forma documentale sempre più adeguata e puntuale. Perché l’Associazione ha deciso, da così lungo tempo, di intraprendere questo percorso?
Una prima risposta è quella di dare conto alle imprese Associate, e ai tanti stakeholder territoriali, delle nostre progettualità e della nostra intenzionalità. La vita associativa è essenzialmente confronto, anzi sono convinta per esperienza personale che l’Associazione sia il luogo privilegiato dove tra imprenditori si riflette, e ci si interroga sugli scenari, a maggior ragione in tempi di grave incertezza come quelli che viviamo. Ho affermato nel mio programma di mandato che la sfida è quella di essere «aperti fino a prova contraria»: dialogando con le imprese, con il territorio, con gli operatori istituzionali e con la rete confederale nelle sue varie articolazioni. Il Bilancio di Sostenibilità è dunque il documento che non solo tenta una sintesi della complessità di questo dialogo, ma che in più si sforza di dare pubblicità al nostro modo di interpretare questo ruolo.
Una seconda risposta credo stia nella volontà di valorizzare, pur nella complessità, la ricchezza e il “tasso di riprogrammazione annuale” elaborato dai molti imprenditori che con generosità si dedicano alla vita associativa nei gruppi e nelle commissioni di lavoro. È un aspetto di rilievo, che caratterizza in modo distintivo la nostra Associazione. La coralità, e la convergenza verso obiettivi condivisi, con le quali tutti gli anni discutiamo le strategie e le azioni puntuali, garantisce che non veniamo meno alla nostra missione di “corpo intermedio”.
Dobbiamo aiutare le nostre produzioni ad evolvere verso un manifatturiero ad alto valore aggiunto. Abbiamo l’impegno di attirare investimenti e risorse sul territorio, orientando i programmi di formazione e valorizzando il nostro ecosistema di innovazione e di ricerca. Soprattutto, dobbiamo dare attuazione ad una sostenibilità a tripla lettera (ESG). È fondamentale non perdere di vista gli obiettivi di sostenibilità ambientale (E) nel quadro di un’economia circolare che rigenera energia, materiali e beni di consumo. Insieme, va coltivata nelle imprese la consapevolezza di quanto ampie e di valore siano le relazioni sociali con tutti gli stakeholders, dai propri dipendenti al territorio nel quale sono inserite (S). Infine, occorre comprendere i benefici di una governance (G) sempre più allargata a figure esterne alla proprietà e alla famiglia, e aperta alla managerializzazione, così da innovare i modelli di gestione e attrarre capitale finanziario sano, necessario alla crescita aziendale.
Si tratta di sfide importanti, che chiedono appunto coralità e condivisione e, insieme con la capacità di scegliere gli obiettivi di sviluppo, quella di saperli raccontare efficacemente.
Giovanna Ricuperati
Presidente Confindustria Bergamo