In occasione dell’illustrazione dell’esito dell’indagine di sieroprevalenza svolta a livello nazionale dal Ministero della Salute e Istat, in collaborazione con la Croce Rossa (link:
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=4998), si richiama l’attenzione su quanto pubblicato da SIML (Società Italiana di Medicina del Lavoro) su una questione ad oggi
ancora aperta e bisognevole di approfondimenti, ovvero il ruolo della protezione anticorpale e la sua durata. A questo proposito viene segnalata un’interessante pubblicazione sul NEJM in data 21 luglio 2020, in cui si descrive il rapido decadimento degli anticorpi IgG anti-SARS-CoV-2 diretti
vs spikereceptor-binding domain, analizzati su sangue con metodo ELISA e valutati a circa 1 e 3 mesi dall'insorgenza dei sintomi, in pazienti affetti da forme lievi di COVID-19 che solleva
dubbi circa la durata dell’immunità in casi lievi di malattia (la maggioranza dei casi di COVID-19),
con possibili importanti implicazioni sia nell'adozione di presunti “passaporti immunologici” sia in termini di “herd-immunity/protection" della popolazione, anche in aree a elevata circolazione del virus durante la pandemia.