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03

mar

2023

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PNRR: INCENTIVI PER RIDURRE LA DIPENDENZA ENERGETICA GRAZIE AL BIOMETANO

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Il ruolo del biometano nella transizione energetica


Il biometano si candida a diventare una delle soluzioni per differenziare il mix energetico e limitare la dipendenza dal gas, contribuendo, allo stesso tempo, a realizzare il processo di transizione ambientale al centro delle strategie dell’UE e nazionali.

Si tratta di una fonte di energia rinnovabile che si ottiene da biomasse agricole (quindi da colture dedicate e da scarti agricoli e organici) o agroindustriali (vale a dire gli scarti della lavorazione della filiera alimentare). Nell’ambito del piano REPowerEU, adottato dalla Commissione Europea a maggio del 2022, Bruxelles punta anche sul biometano per ridurre la dipendenza dal gas russo e accrescere l’autonomia energetica dell’Unione. L’obiettivo a livello UE è infatti di portare la produzione a 35 miliardi di metri cubi entro il 2030. Questa fonte di energia green ha grandi potenzialità di sviluppo, in particolare in Italia. Non a caso le riconosce un ruolo importante anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il biometano nel PNRR


Lo sviluppo del biometano, ottenuto massimizzando il recupero energetico dei residui organici, è strategico per il potenziamento di un’economia circolare basata sul riutilizzo delle risorse. Anche per questo il biometano nell’ambito del PNRR è definito come “un elemento rilevante per il raggiungimento dei target europei di decarbonizzazione”. Alla luce di questa premessa il PNRR intende aumentare la produzione di biometano italiana di 2,3-2,5 miliardi di metri cubi, quantità che permetterebbe di ridurre l’utilizzo dei gas a effetto serra di almeno l’80%. Per centrare questo obiettivo il Recovery Plan si muove su due piani: da un lato, è stato adottato un progetto di riforma per promuovere ed incentivare la produzione e l’utilizzo del biometano; dall’altro, sono stati avviati gli incentivi per immettere il biometano nella rete del gas naturale.

Gli incentivi per il biometano previsti dal PNRR


Partiamo dalle cifre: per incentivare l’immissione di biometano nella rete del gas naturale il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stanzia oltre 1,7 miliardi di euro. Fondi messi a disposizione tramite l’assegnazione di contributi in conto capitale per gli investimenti e tariffe incentivanti per la produzione netta di biometano.

Prima di entrare nel dettaglio del funzionamento della misura PNRR "Sviluppo del biometano secondo criteri per la promozione dell'economia circolare" è utile ricordare che l’intervento supporta sia la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano che la riconversione, totale o parziale, di impianti esistenti a biogas.

In base al decreto ministeriale del 15 settembre 2022 e al decreto direttoriale del 13 gennaio 2023, che ha approvato le regole applicative del meccanismo di incentivazione, gli incentivi si rivolgono agli impianti agricoli e agli impianti a rifiuti organici che possono essere di nuova costruzione oppure riconvertiti (ma quest’ultima possibilità vale solo per gli impianti agricoli). Non è ammessa invece la riconversione di impianti alimentati a rifiuti organici.

Il biometano prodotto deve essere destinato al settore dei trasporti o ad altri usi: la destinazione d’uso finale del biometano è certificata tramite le Garanzie di Origine, certificazioni elettroniche rilasciate dal GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, che attestano l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate dagli impianti qualificati.

Gli incentivi previsti dal PNRR si articolano in un sostegno in conto capitale e una tariffa incentivante. Più nello specifico, il contributo in conto capitale riguarda le spese sostenute esclusivamente per la progettazione e la realizzazione dell'intervento e copre fino a un massimo del 40% dei costi ammissibili. La tariffa incentivante consiste nell’incentivo in conto energia, vale a dire la tariffa applicata al quantitativo di biometano prodotto netto e immesso in rete.

Agli incentivi si accede esclusivamente attraverso la partecipazione a procedure competitive pubbliche, le cosiddette aste a ribasso gestite dal GSE. Ad ogni procedura è assegnato un contingente di capacità produttiva disponibile, per un totale complessivo di 257.000 standard metri cubi/ora (Smc/h).

In particolare sono previsti 5 bandi per la partecipazione alle procedure competitive e per ognuno sono indicate le tempistiche per inviare le richieste di accesso agli incentivi: 

  • Prima procedura:
    Contingente disponibile: 67.000 Smc/h
    Richieste dal 30 gennaio 2023 al 31 marzo 2023;
  • Seconda procedura:
    Contingente disponibile: 71.250 Smc/h
    Richieste dal 14 luglio 2023 al 12 settembre 2023;
  • Terza procedura:
    Contingente disponibile: 23.750 Smc/h
    Richieste dal 22 dicembre 2023 al 20 febbraio 2024;
  • Quarta procedura:
    Contingente disponibile: 71.250 Smc/h
    Richieste dal 3 giugno 2024 al 2 agosto 2024;
  • Quinta procedura:
    Contingente disponibile: 23.750 Smc/h
    Richieste dal 18 novembre 2024 al 17 gennaio 2025.

A seguito di ogni procedura verrà formata una graduatoria sulla base dei dati dichiarati dai richiedenti e, in caso di saturazione del contingente disponibile, applicando i criteri di priorità indicati dal decreto ministeriale. Gli impianti in posizione utile saranno sottoposti a valutazione tecnica e amministrativa da parte del GSE che poi disponrrà l’accesso agli incentivi.