Matteo Zanetti, vice-presidente della Camera di Commercio - L'Eco di Bergamo: "Sono stati cinque anni di intenso lavoro, e il mio rapporto col presidente è sempre stato improntato a lealtà e cooperazione. L'insediamento di questa giunta ha portato un elemento di novità dopo 18 anni di presidenza industriale. E chiaro che all'inizio si è percepito uno spirito di rivalsa. I primi mesi sono passati a studiarsi, per poi levarsi la rispettiva casacca di provenienza e lavorare sulle tematiche territoriali".

"Ora siamo arrivati a un punto critico nelle relazioni tra Confindustria e il sistema che fa capo a Imprese & Territorio, criticità che nasce da una serie di temi di modernità presentati dal presidente Ercole Galizzi in modo chiaro che non hanno trovato apertura nella controparte. In particolare, l'industria aveva chiesto che il presidente della Camera di cCmmercio, per rappresentare tutti, non fosse presidente di associazioni, che il numero dei componenti di giunta fosse ridotto da 11 a 5; si auspicava che gli incarichi fossero a titolo gratuito e che in consiglio e in giunta intervenissero solo imprenditori e non i funzionari delle associazioni".

"Si è arrivati a questa situazione, che non vedo con favore: l'istituzione Camera di commercio dovrebbe essere preservata dalle battaglie tra gli schieramenti, ma la situazione è degenerata perché non c'è stata risposta alle richieste della componente industriale, che è determinante. Non si può fingere che non ci sia: rappresenta oltre un terzo dell'economia bergamasca, per valore aggiunto e occupati".