Marco Bellini, componente del Consiglio generale di Confindustria Bergamo - L'Eco di Bergamo: "Purtroppo anche dai dati in nostro possesso in Confindustria avevamo notato che questa tendenza si era accentuata negli ultimi tempi. Di sicuro il calo degli affidamenti alle imprese non è un bel segnale, anche perché è abbastanza ripartito anche a livello dimensionale. Tra l'altro molti di questi affidamenti ormai riguardano un periodo breve, utilizzati per finanziare il circolante, piuttosto che progetti a lungo termine".
"In questo solco, si continua, da parte di noi imprenditori, a non investire o investire poco sui macchinari e in strutture in generale, con tutto quello che ne comporta, compreso il gap tecnologico. E risaputo che l'Italia ha il parco macchinari più vecchio d'Europa e Bergamo non fa eccezione con le conseguenze che ognuno può trarre".
"C'è una maggiore oculatezza per il medio-lungo periodo dovuta all'incertezza che tuttora domina i mercati. Così si preferisce aumentare i costi variabili, magari tornando, sul fronte assunzioni, ai contratti interinali rispetto a quelli a tempo determinato e indeterminato".