Osservatorio Confindustria Bergamo – APL:
in calo la domanda di lavoro somministrato,
si conferma la carenza di tecnici e operai specializzati
Cala la domanda di lavoratori in somministrazione nella nostra provincia. Secondo quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio Confindustria Bergamo – Agenzie per il Lavoro relativa a ottobre, novembre e dicembre 2023, si assiste a una diminuzione del 17% rispetto allo stesso periodo del 2022 e del 20% rispetto al trimestre precedente. Se quest’ultima variazione è molto influenzata dalla volatilità delle richieste di alcune figure di addetti al commercio, che generalmente si impennano in estate per poi ridursi, il confronto con i corrispondenti mesi del 2022 dà evidenza di una tendenza più generale.
Analizzando anche tutto il 2023, le richieste di lavoratori in somministrazione ricevute dalle Agenzie risultano complessivamente in calo del 2% rispetto al 2022, con profonde differenze in base ai gruppi professionali: sono infatti cresciute per gli impiegati esecutivi (14%), gli operai specializzati (+10%) e, seppur in misura contenuta, i conduttori di impianto (+2%). Sono invece diminuite per i non qualificati (-14%), gli addetti al commercio (-9%) e i tecnici (-3%).
Considerando l’intera serie storica annualizzata disponibile per la provincia di Bergamo, a partire dall’ultimo quadrimestre 2020, è evidente il rallentamento registratosi nel 2023 per il numero di richieste di lavoratori in somministrazione: solo per i colletti blu (operai specializzati e conduttori di impianto) c’è una certa stabilità, nonostante per i primi si manifesti un calo nella seconda parte dell’anno. La diminuzione è invece netta per addetti al commercio, personale non qualificato (da inizio anno) e tecnici (da metà anno).
Come negli scorsi trimestri, anche nel periodo ottobre-dicembre 2023 la classifica dei profili maggiormente richiesti resta monopolizzata dai conduttori di impianti con 8 profili inseriti che coprono il 39% delle richieste; a seguire, il personale non qualificato, con una quota pari al 24,1%, e gli operai specializzati (13,4%).
In particolare, gli operatori di catene di montaggio automatizzate e di robot industriali (13,7%) sono in cima alla graduatoria, sebbene in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, seguiti dagli addetti allo spostamento e alla consegna merci (13,2%). Al terzo posto compaiono gli addetti alle macchine confezionatrici (5,6%), seguono i non qualificati delle imprese industriali (5,1%), i non qualificati nei servizi di pulizia (4,7%), a pari merito con i conduttori di macchinari per la lavorazione della gomma. Con richieste relativamente più basse compaiono poi gli addetti all’assemblaggio dei prodotti industriali (3,9%), i montatori e manutentori (2,8%), gli addetti alla logistica (22,6%) e gli addetti alle macchine alimentari (2,5%).
Per quanto riguarda le difficoltà di reperimento, le Agenzie continuano a confermare criticità per le figure tecniche, in particolare per i tecnici in campo ingegneristico, i tecnici della produzione, i tecnici informatici e i tecnici della salute.
Fra i conduttori di impianti, spiccano le elevate richieste di operatori di robot industriali, con una difficoltà di reperimento intermedia. In linea con i trimestri precedenti, le Agenzie segnalano anche una generale criticità per gli operai specializzati: maggiormente ricercati sono i montatori/manutentori, gli installatori di attrezzature elettroniche e i fonditori/saldatori.
“I dati dell’Osservatorio sul lavoro in somministrazione – sottolinea Paolo Piantoni, Direttore Generale di Confindustria Bergamo - vanno inquadrati e analizzati alla luce del generale andamento economico e dell’occupazione nella nostra provincia. Parte del calo delle richieste può essere legata al parziale rallentamento del settore industriale, che sta provocando una certa compressione nella componente più “volatile”, quella dei profili meno qualificati, storicamente una fetta rilevante dei contratti in somministrazione. E’ importante però anche evidenziare che nel 2023 il mercato del lavoro bergamasco, caratterizzato da un aumento degli occupati e da un ulteriore calo del tasso di disoccupazione, ha complessivamente confermato il buono stato di salute. In questo contesto, la flessione del segmento della somministrazione va con ogni probabilità anche legata alla ricerca di una maggiore stabilizzazione dell’organico da parte delle imprese. In particolare, la difficoltà di reperimento delle figure professionali più specialistiche sta spingendo le aziende ad adottare politiche più attrattive, fra cui le assunzioni dirette, per fidelizzare da subito i propri dipendenti”.