NASCE PLAY2WORK: FILO DIRETTO
DAL GAMING AL LAVORO

Innovativo progetto di Confindustria Bergamo con Adecco per intercettare i talenti nascosti coinvolgendo la community dei giocatori on line 

Nel mercato del lavoro bergamasco, vicino alla piena occupazione e interessato da un crescente declino demografico, i giovani sono destinati a diventare sempre più preziosi. Ricoprono un ruolo fondamentale per stimolare i processi di innovazione delle imprese, ma non è facile intercettare le loro aspirazioni, parlare i loro linguaggi e finalizzare le loro competenze. Di qui lo sforzo delle imprese per mettersi in gioco e risultare maggiormente attrattive, attivando anche canali di dialogo meno tradizionali.

In un contesto di grande fermento, Confindustria Bergamo, con Adecco, ha lanciato PLAY2WORK, primo campionato per appassionati e cultori della piattaforma online Fortnite, fra le più diffuse in questo ambito. Un progetto che punta a sperimentare, attraverso il gaming, lo sviluppo di nuovi modelli e approcci per raggiungere i giovani, fra cui anche i cosiddetti NEET, che non studiano, non lavorano e non cercano un’occupazione.

Il campionato, che ha coinvolto 256 partecipanti unici, è stato in questa prima edizione strutturato in due tornei eliminatori online, svoltisi il 25 maggio e il 1° giugno, ed è culminato con la finale, che si è tenuta questo pomeriggio, in presenza, nell’Auditorium di Confindustria Bergamo. 

Protagonisti 6 giovani che hanno superato le fasi di selezione e si sono cimentati in una gara all’ultimo click. In mattinata i finalisti sono stati anche coinvolti in una sessione di assessment, attraverso un modello innovativo di valutazione, basato sul parallelismo tra le competenze sviluppate nel gaming e le competenze richieste dal mondo del lavoro.

PLAY2WORK si pone infatti un duplice obiettivo: da un lato, tramite la community dei giocatori, possono essere raggiunte persone non accessibili attraverso i canali tradizionali del mercato del lavoro. Dall’altro, il gioco diventa anche un sistema innovativo di valutazione delle competenze: attraverso sfide continue e soluzione di problemi in tempo reale, vengono infatti messe in atto e stimolate capacità di analisi, pianificazione strategica, collaborazione, gestione dello stress e problem solving. Tutte qualità altamente trasferibili in contesti lavorativi e che possono fare la differenza.

Alla fase mattutina erano presenti diversi responsabili delle risorse umane di aziende associate che hanno potuto entrare in contatto con profili potenzialmente di interesse per le imprese.

I risultati e i possibili sviluppi del progetto saranno presentati durante l'assemblea dei Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo del prossimo 19 giugno. 

Matteo Vavassori, Presidente Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo, con delega Nuove generazioni

“In un mercato del lavoro sempre più complesso, caratterizzato da una carenza crescente di giovani con adeguate competenze, è fondamentale cercare nuovi strumenti per intercettare i talenti. Il gioco on line, soprattutto quando richiede cooperazione e interrelazione, è sicuramente un’opzione importante per aprirci a un mondo che a volte fatichiamo a coinvolgere con i sistemi tradizionali. In particolare, con questo progetto abbiamo dato vita a un modello innovativo basato sul parallelismo tra le competenze richieste dalle imprese e le competenze sviluppate nel gaming, dalla capacità di analisi alla pianificazione strategica, dalla collaborazione alla gestione dello stress, e contemporaneamente stimoliamo il confronto con i responsabili delle risorse umane aziendali. Una sperimentazione che si inserisce a pieno titolo fra le numerose iniziative di Confindustria Bergamo per rafforzare la capacità di dialogo delle imprese con i giovani”.

Virginia Stagni, CMO & Country Head of Communication The Adecco Group Italia

"A differenza di quanto si creda, il gaming non è solo intrattenimento, ma una palestra di competenze che oggi trovano ampia applicazione nel mondo del lavoro. Con il progetto Play2Work, vogliamo dimostrare come queste abilità possano essere identificate e valorizzate dalle aziende e, parallelamente come le imprese possano riuscire a trovare nel mondo del gaming una leva strategica per riuscire ad attrarre questi talenti, comunicando con loro in maniera innovativa e accattivante".