MONTAGNA, CONSEGNATO AL MINISTRO ERIKA STEFANI
IL DOSSIER PER SOSTENERE IL SISTEMA DELLE IMPRESE
E’ stato consegnato oggi pomeriggio al Ministro delle Autonomie e degli Affari Regionali Erika Stefani il dossier con le proposte formulate dal Tavolo “Innovazione Sostenibile e Imprese in Montagna”, istituito nell’ambito degli Stati Generali della Montagna e coordinato da Confindustria, attraverso la sua rete per le Terre Alte. Fra le associazioni provinciali coinvolte c’è anche Confindustria Bergamo che si è data l’obiettivo di contribuire a uno sviluppo equilibrato che salvaguardi sia le vocazioni agricole e turistiche, sia quella industriale e mettere a fattor comune proposte innovative ed esperienze pilota.
Diversi i punti contenuti nel documento: dagli investimenti nella ricerca e nei ricercatori industriali allo sviluppo del lavoro agile come modalità di lavoro per ridurre le distanze fisiche proprie dei territori di montagna, dall’introduzione di un “credito di imposta” utilizzabile dai beneficiari in compensazione con i propri debiti erariali e contributivi per investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione all’attivazione di bandi interprovinciali e interregionali per permettere la collaborazione tra imprese, centri di ricerca, università, start up che superino i confini amministrativi. Innovazione e sostenibilità rappresentano due fattori chiave per favorire il sistema di imprese, soprattutto manifatturiere, che costituisce la leva più importante per garantire occupazione e quindi sviluppo alle aree montane.
“Senza impresa – dichiara Stefano Scaglia, presidente di Confindustria Bergamo - non c’è futuro per le Terre Alte. Ed è da questo punto che deve partire ogni programmazione per questi territori. Con una premessa fondamentale: bisogna uscire dalla rappresentazione di queste aree come regno della natura non contaminata dall’attività umana, luoghi senza economia, senza lavoro, senza trasformazione della materia da parte dell’uomo e della tecnologia. Un immaginario che mal si concilia con azioni e iniziative per il mantenimento del sistema di imprese, soprattutto manifatturiere e di trasformazione, che generano occupazione e benessere anche ad alta quota. Le montagne possono trovare un impulso allo sviluppo se sapranno costruire un nuovo racconto di se stesse come aree dove l’innovazione tecnologica e sociale, la qualità del capitale umano e sociale, le sfide ambientali rappresentano nuove opportunità”.