I GIORNI DELLA METALMECCANICA

OGNI TRE MESI LA VOCE DELLE IMPRESE INCONTRA LA STAMPA NAZIONALE E DEI TERRITORI

150ª INDAGINE CONGIUNTURALE

 

A Bergamo segnali positivi da portafoglio ordini e prospettive produttive
Giorgio Donadoni: “Crescono però i rischi
derivanti dal contesto internazionale e nazionale”

 

Si è svolta a Roma, presso l’Hotel Nazionale, la presentazione dei risultati dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica, giunta alla sua 150ª edizione. Una presentazione che, ogni tre mesi, vede protagonisti anche i territori in un evento “corale” per far conoscere il peso, l’andamento del settore e le iniziative delle sezioni metalmeccaniche - meccatroniche, consolidando così la consapevolezza del valore prodotto dalla nostra Industria e dei valori diffusi dalle Imprese. I dati relativi all’andamento del comparto metalmeccanico rivelano che la produzione del nostro Paese, dopo un quarto trimestre 2018 negativo (-1,1% nel confronto congiunturale con il terzo), nei primi tre mesi del 2019 registra un parziale recupero rispetto alla fine del 2018 (+0,3%) ma attesta una diminuzione del 2,1% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente. Il calo tendenziale è stato determinato dalla contrazione registrata nei comparti degli Autoveicoli e rimorchi (-10,4%), dei Prodotti in metallo (-5,2%) e della Metallurgia (-3,0%). I restanti comparti hanno segnato variazioni positive ma inferiori all’1%, con la sola eccezione degli Altri mezzi di trasporto la cui produzione è, invece, aumentata del 7,1%.

 

A Bergamo la produzione industriale nei comparti della metalmeccanica/meccatronica, come evidenziato dalla recente indagine congiunturale della Camera di Commercio, ha fatto registrare, nel primo trimestre 2019, valori tendenziali da positivi a leggermente positivi. In particolare, siderurgia (+3,2%) e mezzi di trasporto (+4,7%) rispetto allo stesso trimestre 2018 tornano positivi dopo alcuni trimestri con il segno meno – e con valori decisamente superiori alla rispettiva media regionale - mentre la meccanica si ferma ad appena un decimale sopra lo zero (+0,1%) sempre rispetto allo stesso trimestre 2018.

Per quanto riguarda il campione delle aziende rispondenti all’indagine di Federmeccanica, il gruppo delle bergamasche segnala una produzione, riferita al primo trimestre 2019, in crescita nel 26% dei casi e in diminuzione nel 22% e per il restante 52% invariata. Se il dato è più basso di qualche punto rispetto al campione nazionale, più promettente è l’indicatore relativo al portafoglio ordini, con il 31% che segnala un aumento, più o meno in linea con il campione nazionale, il 50% che indica un portafoglio invariato, contro il 42% del campione nazionale, e il 19% che evidenzia un calo contro il 28% del campione nazionale. Le attese per il trimestre successivo, sia per quanto riguarda la produzione che l’occupazione, sono stabili nel 58% dei casi, stesso valore del campione nazionale, in aumento nel 32% dei casi, contro il 23% del dato nazionale e in calo per il 10% delle imprese bergamasche, contro il 19% nazionale.

Questi dati – sottolinea Giorgio Donadoni, presidente del Gruppo Meccatronici di Confindustria Bergamo – evidenziano un parziale rallentamento del nostro comparto, anche se gli indici legati alle aspettative sono comunque positivi. Tuttavia ci sono potenziali rischi derivanti innanzitutto dal contesto internazionale non facile, caratterizzato dalla guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, a cui si è affiancata ora anche quella con il Messico, con inevitabili conseguenze negative sulla stessa crescita americana. Nel vecchio continente preoccupa invece la frenata della produzione in Germania, a cui la nostra provincia è strettamente legata, così come la conclusione della Brexit, che sta assumendo angolature inaspettate, a seguito di dichiarazioni preoccupanti da parte del presidente americano in visita in UK in questi giorni. Si aggiungono un fragile quadro politico del Parlamento europeo e, a livello nazionale, un governo concentrato esclusivamente sulla propria sopravvivenza e sulla continua competizione messa in atto dalle due forze politiche che lo compongono, col rischio di perdere di vista i problemi reali del paese che ha bisogno di una crescita solida e continua, passando attraverso il sostegno di tutte le imprese, vero fattore di stabilità nazionale e generatore concreto di ricchezza, e di poter tornare protagonista in Europa e a livello internazionale. Lasciare le aziende italiane e gli investitori stranieri in questo clima di incertezza è un errore molto grave che potrebbe condannare l’Italia a occupare stabilmente le posizioni di coda nel panorama mondiale. Tutto questo rappresenta una forte contraddizione, se consideriamo che siamo oggi il secondo paese manifatturiero europeo e tra i primi 10 a livello mondiale. In questo difficile contesto diventa sempre più importante per le aziende non smettere di puntare sull’innovazione e di cercare nuovi mercati, anche per limitare i danni derivati dai cali produttivi tedeschi. Come ho sottolineato più volte, questo non è il momento di ripiegarsi su se stessi ma, al contrario, di guardare avanti, investendo nella formazione, sia del personale già in forze sia dei giovani in entrata, anche perché, come evidenziano le indagini del sistema Excelsior sul fabbisogno di manodopera, le aziende continuano a ricercare competenze difficili da trovare. E parallelamente deve essere accelerato il cambiamento delle organizzazioni, il cui successo sarà sempre più legato a elementi come il welfare aziendale, sempre più ramificato e adattato alle singole realtà. Abbiamo molti esempi significativi nella nostra provincia in questo ambito che come Gruppo Meccatronici cerchiamo di accompagnare e incoraggiare”.