Camillo Remuzzi presidente del Gruppo Tecnologie e Materiali per l'Edilizia
L'assemblea annuale del Gruppo Materiali per l'Edilizia di Confindustria Bergamo ha scelto oggi come nuovo presidente Camillo Remuzzi, che subentra a Gianluigi Bailo, e sarà alla guida del Gruppo per i prossimi quattro anni, affiancato dai nuovi componenti del Direttivo, che resteranno in carica per il biennio 2018-2020. Si tratta di Matteo Assolari, Gianluigi Bailo, Giulio Marini, Giacomo Pesenti e Gabriella Schiavi.
Camillo Remuzzi, imprenditore, vive e lavora a Bergamo dove ha sede l'azienda di famiglia, la Remuzzi Marmi, fondata nel 1907, di cui è amministratore, specializzata nella lavorazione della pietra naturale, marmi e graniti. Da sempre legata al mondo delle costruzioni per la progettazione esecutiva e per la fornitura di pavimenti scale e rivestimenti, negli anni l'azienda ha allargato le sue produzioni al mondo del design e dell'arredamento. Camillo Remuzzi, già vice presidente del gruppo nel precedente mandato, ha maturato esperienza a livello nazionale anche come consigliere dell'associazione di categoria Assomarmi. Creare maggiore collaborazione e sinergie con gli altri gruppi merceologici per condividere problematiche e opportunità è uno degli obiettivi della nuova presidenza.
Le imprese del Gruppo a fine dicembre 2017 erano 58 per un totale di 2353 dipendenti. In media d'anno 2015 il settore dei prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi occupa a Bergamo 3813 addetti, pari al 3% dell'occupazione manifatturiera, un valore superiore alla media regionale (2,4%) ma inferiore a quella nazionale (4,4%). Il settore, dopo la doppia caduta del 2009 e del 2012 sembra aver imboccato la risalita. Gli ultimi sette trimestri della produzione regionale hanno tutti segno tendenziale positivo e in particolare gli ultimi 2 trimestri del 2017 assestano la crescita media annua al +4,3%. Gli stessi dati riferiti all'ambito provinciale evidenziano una performance leggermente migliore.
"In questi quattro anni - commenta il past-president Gianluigi Bailo - il settore, che per sua natura vive in gran parte sul mercato locale e non può sostanzialmente contare sulla valvola di sfogo dell'export, ha subito la pesante crisi dell'edilizia e ha dovuto convivere anche con le difficoltà legate all'infinita procedura per l'approvazione del nuovo Piano cave. Oggi questa vicenda è conclusa e ci sono speranze di ripresa. Ci sono però importanti sfide sul fronte dell'innovazione di prodotto, di processo e organizzativa sia interna che di filiera in modo da poter cogliere meglio le opportunità di un mercato più interessato alla qualità e meno ai volumi, dove prevarranno le ristrutturazioni e le ricostruzioni rispetto al nuovo, con diverse nicchie in cui operare (antisismica, filiera del riciclo, costruzioni a basso consumo energetico) senza dimenticare le opportunità offerte dal Piano Industria 4.0, un'occasione importante anche per il nostro settore".