UBI BANCA E CONFINDUSTRIA RINNOVANO L’ACCORDO PER L’INNOVAZIONE E LA DIGITALIZZAZIONE DELLE IMPRESE
BERGAMO SI CANDIDA PER IL PRIMO PROGETTO PILOTA
L’Associazione degli industriali e l’istituto di credito confermano il plafond da 1 miliardo di euro per finanziare gli investimenti delle aziende in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale “Industria 4.0”. Nel protocollo d’intesa vengono inseriti nuovi elementi strategici: sviluppo delle filiere 4.0, responsabilità sociale d’impresa, diffusione del welfare aziendale. Bergamo si candida per l’attuazione del primo progetto pilota relativo all’accordo grazie alla presenza di filiere solide e consolidate, alla valorizzazione degli intangibili e all’attività già condotta nell’assessment digitale.
A poco più di un anno dalla sottoscrizione dell’accordo tra Confindustria e UBI Banca per sostenere le imprese impegnate nei processi di innovazione e trasformazione digitale, l’Associazione degli industriali e la Banca hanno firmato oggi un addendum integrando la collaborazione con nuove sinergie che contribuiscono a favorire crescita dimensionale e accesso ai mercati dei capitali.
L’intesa, prorogata fino al 31 dicembre 2020, prevede un plafond da 1 miliardo di euro finalizzato a concedere finanziamenti a medio e lungo termine alle aziende che investono in ricerca, sviluppo e innovazione oltre a iniziative specifiche per offrire, anche attraverso i Digital Innovation Hub (DIH) costituiti presso il sistema confindustriale, un supporto finanziario e una consulenza alle aziende intenzionate a beneficiare delle opportunità del Piano Nazionale “Industria 4.0”.
Nel dettaglio l’evoluzione della collaborazione prevede:
· sviluppo delle “Filiere 4.0”: valorizzare le filiere produttive in modo da migliorare la capacità di portare credito alle aziende che ne fanno parte. Con questo obiettivo l’Associazione degli industriali e l’istituto di credito, con il supporto dei Digital Innovation Hub, approfondiranno i bisogni delle imprese appartenenti alle filiere industriali e definiranno progetti di investimento a cui adegueremo una specifica offerta di credito.
· responsabilità sociale come strategia di competitività: i progetti orientati alla sostenibilità sono target del plafond previsto dall’accordo. Confindustria e UBI Banca creeranno un gruppo di lavoro congiunto per analizzare le strategie e gli investimenti con un impatto sostenibile. Si tratta di investimenti volti a ridurre l’impatto ambientale, mantenere o creare nuova occupazione, realizzare partnership tra pubblico e privato, migliorare i livelli di welfare e contribuire, con progetti dedicati, al supporto di territori svantaggiati o colpiti da disastri naturali.
· evoluzione ELITE Lounge: lo scorso marzo, grazie alla collaborazione con Confindustria, 21 aziende sono entrate nella ELITE UBI Banca Lounge e sono state affiancate dalla banca nella fase di training sul confronto strategico con gli azionisti ed il management per identificare eventuali operazioni di finanza straordinaria. Alcune aziende hanno chiuso operazioni strategiche con l’aiuto di UBI Banca. Nella seconda fase l’istituto di credito affiancherà gli imprenditori nella definizione delle strategie e degli aspetti organizzativi e di governance.
· diffusione del welfare aziendale: UBI Banca e Confindustria, nell’ambito dell’intesa, sottoscrivono un accordo quadro a livello nazionale con l’obiettivo di collaborare per lo sviluppo della cultura del welfare nelle aziende. UBI Banca, primo istituto di credito a proporre sul mercato servizi di welfare indirizzati a rafforzare l’ecosistema territoriale ha siglato, nell’ultimo anno, singoli accordi quadro con alcune associazioni territoriali di Confindustria per promuovere sul territorio il welfare dedicato anche alle piccole e medie imprese.
UBI Banca e Confindustria proseguono l’attività congiunta nei Digital Innovation Hub. La Banca ha messo a disposizione delle imprese esperti dedicati al finanziamento di progetti di trasformazione digitale e ha offerto consulenza sull’accesso ai fondi europei e alle agevolazioni previste dal Piano Nazionale Industria 4.0. L’associazione degli industriali ha avviato un programma di formazione, con esperti dedicati, per sviluppare progetti in linea con innovazione e digitalizzazione. I DIH coinvolti sono quelli di Lombardia (comprese le associazioni territoriali di Bergamo e Brescia), Marche, Piemonte e Umbria.
“L’accordo di oggi - secondo Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria – riafferma ancora una volta il nostro impegno, condiviso con UBI, nella creazione di un rapporto banca-impresa in grado di accompagnare l’industria italiana nelle nuove sfide competitive dell’innovazione e della trasformazione digitale. Il Piano Industria 4.0 ha dimostrato la sua efficacia sull’economia reale e ha contribuito a far ripartire crescita e investimenti. Dobbiamo proseguire su questa strada e le aziende, attraverso la sinergia con il sistema bancario, vanno messe nella condizione di coglierne tutte le opportunità. La scelta di arricchire la collaborazione con UBI anche con iniziative dedicate allo sviluppo di Filiere 4.0, alla promozione di investimenti sostenibili 4.0, al sostegno alle aziende impegnate in processi di crescita che comportano l'apertura ai mercati dei capitali e allo sviluppo della cultura del welfare, ha un significato strategico che ribadisce il ruolo delle imprese come protagoniste dello sviluppo e del benessere della comunità, capaci di creare lavoro e valore per il territorio”.
“Competitività delle imprese italiane e innovazione nel mondo produttivo sono gli obiettivi del lavoro iniziato con Confindustria lo scorso anno. Abbiamo raggiunto risultati importanti – afferma il Presidente del Consiglio di Gestione, Letizia Moratti - e vogliamo consolidare questa collaborazione ampliando la platea degli strumenti a disposizione per la crescita delle imprese: welfare aziendale, responsabilità sociale di impresa e sviluppo delle filiere 4.0. Possiamo contare su fattori esogeni favorevoli: solidità del sistema bancario e una crescita economica timida ma costante. Come UBI Banca facciamo la nostra parte lavorando insieme ai protagonisti del sistema economico italiano, le imprese e il mercato dei capitali”.
“Bergamo, in virtù della sua specifica connotazione, si è candidata per essere il laboratorio ideale per l’attuazione del primo progetto pilota dell’accordo Confindustria UBI – sottolinea il direttore generale di Confindustria Bergamo Paolo Piantoni - con particolare riferimento al tema delle “filiere 4.0”. I motivi sono diversi: la struttura industriale del nostro territorio presenta filiere solide e consolidate. La strategia di Confindustria Bergamo in questi anni si è indirizzata a presidiare la robustezza di tali filiere per garantirne la competitività e la resilienza. Non solo, abbiamo avviato sperimentazioni importanti nell’ambito della valorizzazione degli intangibili, coinvolgendo oltre 60 imprese e favorendo il dialogo tra sistema industriale e sistema bancario. Infine, il DIH Bergamo, che coinvolge oltre a Confindustria Bergamo e UBI, anche il DIH Lombardia, l’Università di Bergamo e Kilometro Rosso, è particolarmente attivo nell’assessment digitale, avendo finalizzato oltre 40 casi, supportando le imprese nella costruzione della loro roadmap digitale“.
Nella foto da sinistra Osvaldo Ranica, membro del consiglio di gestione di Ubi, Paolo Piantoni, Letizia Moratti, Vincenzo Boccia, Matteo Zanetti, presidente del Gruppo Tecnico Credito e Finanza di Confindustria, e Gianluigi Viscardi, presidente Digital Innovation Hub Lombardia