Credito, finanza e Confidi

05

ott

2022

News - IMPRENDITORE - MANAGER - OPERATORE

PNRR: ECCO I CONTRIBUTI E I FINANZIAMENTI PER LE PMI

AMBIENTE, CREDITO, FINANZA E CONFIDI, DIREZIONE, ENERGIA, FORMAZIONE, INNOVAZIONE TECNOLOGICA E ORGANIZZATIVA

Il nuovo appuntamento di Confindustria Bergamo con le opportunità del PNRR è dedicato agli incentivi per sostenere gli investimenti delle micro, piccole e medie imprese. Si suddividono così: 

  • La strategia del PNRR per la competitività del sistema produttivo
  • Accordi innovazione, partenariati Horizon e Contratti logistica

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La strategia del PNRR per sostenere la competitività del sistema produttivo

Il tema del rafforzamento della competitività delle imprese, e in particolare delle PMI, attraversa l’intero impianto del PNRR, in linea con l’obiettivo UE di costruire un tessuto economico forte e resiliente a seguito della pandemia Covid-19 secondo un modello di sviluppo sostenibile incentrato su investimenti verdi e digitali.

Oltre a mobilitare un’ingente mole di risorse a sostegno degli investimenti, il PNRR rappresenta quindi anche una cornice strategica per lo sviluppo del sistema imprenditoriale, che individua nella duplice transizione, ecologica e digitale, la direzione per il rilancio del sistema produttivo italiano, in ottica di sostenibilità e innovazione.

Sul fronte della transizione ecologica, il Recovery Plan concorre al raggiungimento degli obiettivi europei e nazionali in materia di ambiente e clima, ma mira anche ad affrontare il tema quanto mai attuale della dipendenza energetica da altri paesi. Tra gli interventi del PNRR per la decarbonizzazione rientrano quindi diverse linee di investimento dedicate alle fonti energetiche rinnovabili, ma anche misure per la promozione dell’economia circolare, filiera chiave per l’Italia, soprattutto quando si parla di recupero delle materie prime seconde nell’industria manifatturiera.

Sul fronte digitalizzazione, come ricordato dal Digital Economy and Society Index (DESI) 2022, il processo di trasformazione digitale dell’Italia è ancora debole rispetto agli altri paesi europei, soprattutto quando si parla di digital skills. E l’ultimo Innovation Scoreboard pubblicato a settembre dalla Commissione europea ci colloca ancora una volta tra gli innovatori moderati, al di sotto delle performance di Germania e Francia, che mantengono la posizione di leader dell’innovazione, con risultati superiori alla media dell'UE.

Non mancano però i punti di forza, tra cui una solida base industriale e di ricerca in settori chiave come l'intelligenza artificiale, il calcolo ad alte prestazioni e la quantistica, che il PNRR punta a rafforzare con diversi strumenti di finanziamento.

Per rispettare target e tempistiche concordati con Bruxelles, gli strumenti di finanza pubblica individuati nel Piano Italia Domani per la messa a terra degli interventi sono spesso regimi di aiuto già noti alle aziende, con l’obiettivo di semplificare e accelerare l’accesso alle agevolazioni.

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Accordi di innovazione, Partenariati Horizon e Contratti logistica

Tra gli strumenti di finanza agevolata che il Piano Italia Domani prevede per rafforzare la competitività delle aziende ci sono gli Accordi per l’innovazione, cui il Fondo complementare al PNRR riserva un miliardo di euro.

Attraverso gli Accordi per l’innovazione il Ministero dello Sviluppo economico sostiene progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale presentati da imprese di qualsiasi dimensione e centri di ricerca, anche congiuntamente tra loro, entro il limite massimo di cinque proponenti. Scopo degli interventi è realizzare e migliorare prodotti, processi o servizi, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali.

Gli ambiti per le attività di R&S sono quelli riconducibili al secondo pilastro del programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe, che spazia dalla mobilità intelligente ai sistemi alimentari, dalle tecnologie di fabbricazione agli impianti industriali nella transizione energetica, ecc.

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo diretto alla spesa (fino al 50% dei costi ammissibili per la ricerca industriale e al 25% per le attività di sviluppo sperimentale) ed è previsto - solo per le imprese - un finanziamento agevolato nel caso di cofinanziamento dell’Accordo da parte delle amministrazioni pubbliche.

Il primo sportello per la presentazione delle domande, con un budget di 500 milioni a titolo del Fondo complementare al Recovery e di 591 milioni di risorse MISE, si è chiuso a maggio ed è stato recentemente rifinanziato con ulteriori 250 milioni per poter ammettere alla fase di valutazione ulteriori proposte progettuali in aggiunta a quelle già in istruttoria.

L’apertura della seconda finestra è in programma per dicembre. A disposizione ci sono gli ulteriori 500 milioni del Fondo complementare, anche in questo caso per la concessione di contributi alla spesa e finanziamenti agevolati, questi ultimi nel limite del 20% del totale dei costi ammissibili di progetto.

Sempre fronte ricerca e innovazione, il PNRR stanzia 200 milioni di euro per favorire la partecipazione di imprese e centri di ricerca italiani ai partenariati pubblico-privato cofinanziati da Horizon Europe. Si tratta di partnership alimentate da fondi europei e nazionali per finanziare progetti di ricerca ed innovazione in settori strategici, come il supercalcolo, l’energia pulita e la blue economy.

Possono richiedere i fondi PNRR solo i progetti italiani che hanno superato la selezione europea; il cofinanziamento del MISE - disciplinato con appositi provvedimenti - si aggiunge infatti ai fondi europei erogati dal partenariato attraverso appositi inviti a presentare proposte.

Un primo banco di prova sono stati i bandi 2021 e 2022 del partenariato sulle nuove tecnologie abilitanti (Key enabling technologies - KDT), per cui sono stati stanziati finora 30 milioni di euro a valere sul PNRR. A questi seguono le call delle altre partnership Horizon individuate dall’Italia nell’ambito del Recovery plan: High performance computing, Clean energy transition, Blue oceans, Innovative SMEs, Driving urban transition e Water4All.

Nel PNRR trovano posto anche interventi per la filiera agroalimentare, non solo attraverso i 500 milioni per la meccanizzazione del settore agricolo, ma anche con un piano di investimenti dedicato alla logistica. In questo caso si è puntato su un regime di aiuto nuovo, denominato Contratti per la logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, che con 500 milioni di euro mira a potenziare e innovare i sistemi di logistica e stoccaggio e i processi produttivi, riducendo anche i costi ambientali ed economici del trasporto merci.

Lo strumento è aperto alle imprese della produzione agricola primaria, della trasformazione e agro industria e ad altri settori connessi alla logistica agroalimentare. I finanziamenti sono destinati ai programmi di investimento in attivi materiali e immateriali per la realizzazione e l'efficientamento di strutture di stoccaggio, magazzinaggio e trasformazione, per la digitalizzazione dei processi di logistica (mediante tecnologie blockchain, artificial intelligence, software di gestione avanzata, componentistica e sensori di controllo) e agli interventi infrastrutturali su aree produttive e snodi logistici e commerciali. A questi investimenti possono affiancarsi anche progetti di ricerca, di sviluppo sperimentale e di innovazione dell’organizzazione e di processo.

La finestra per presentare le domande a Invitalia, che gestisce il bando per conto del Ministero delle Politiche agricole, va dal 12 ottobre al 10 novembre 2022. Le agevolazioni, in forma di finanziamento agevolato, contributo in conto impianti e contributo diretto alla spesa, potranno raggiungere l’importo di 12 milioni di euro per progetto di investimento, al netto degli eventuali incentivi aggiuntivi per i progetti di R&S&I.

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