Valorizzare i saperi legati alle attività agro-silvo-pastorali della montagna attraverso lo sport e le forme lente e diffuse di turismo sostenibile: è questo l’obiettivo che si pone di raggiungere la prima edizione di Sportumanza, rassegna di eventi sportivi, enogastronomici e di approfondimenti culturali che al centro ha la transumanza, una pratica antica di migrazione stagionale di pastori, greggi e mandrie che si spostano tra montagna e pianura e viceversa.
A presentare il progetto, presso la storica sede dell’Università degli studi di Bergamo di via Salvecchio in Città Alta, proprio gli studenti (e ideatori) dell’Università degli studi di Bergamo che hanno partecipato alla prima edizione della Summer & Spring School SPORTOUR - Sport Management & Marketing degli eventi sportivi per un turismo sostenibile, finanziata da Giovanni Fassi, di Fassi Gru Spa, coordinata da Confindustria Bergamo e realizzata da SdM – Scuola di Alta Formazione dell’Università degli Studi di Bergamo insieme a Servizi Confindustria Bergamo. Oggi, per rendere attuativo il progetto, gli studenti sono supportati da una cabina di regia che vede Servizi Confindustria Bergamo come promotore dell’evento e il CUS – Centro Universitario Sportivo - come organizzatore degli eventi sportivi.
La collaborazione tra università, imprese e partner pubblici vuole creare un modello di lavoro tra i diversi attori del territorio per favorire la nascita di un network stabile che possa incentivare iniziative volte allo sviluppo socio-economico delle valli montane. L’obiettivo di Sportumanza è incentivare la consapevolezza di un vasto pubblico rispetto al tema dei saperi agro-silvo-pastorali e della loro valorizzazione, facendo riscoprire alle nuove generazioni l’importanza di tali attività nelle valli montane che nei secoli hanno garantito il rispetto della biodiversità e la prevenzione degli impatti ambientali.
“Quello che ci è piaciuto è il modello di formazione di persone. La terza missione collettiva è far si che il territorio possa migliorarsi e prosperare. Non esiste impresa competitiva senza un territorio competitivo ed equilibrato. È una sfida collettiva, che si fa con la capacità di trattenere i giovani e offrirgli un futuro” ha commentato Paolo Piantoni, Direttore Generale di Confindustria Bergamo.