E’ stato pubblicato in luglio il Rapporto annuale di ISPRA relativo ai rifiuti speciali. L’edizione 2023 riporta e analizza una cospicua base dati riferita all’anno solare 2021.
Il Rapporto evidenzia che, nonostante il parziale fermo delle attività economiche dovuto alla crisi pandemica, nel 2021 si registra una crescita significativa nella produzione dei rifiuti speciali, che raggiunge 165 milioni di tonnellate. L’aumento del 12,2% corrisponde a circa 18 milioni di tonnellate.
Quasi la metà (47,7%) proviene dalle attività di costruzione e demolizione (78,7 milioni di tonnellate), settore che si conferma come il principale nella produzione totale di rifiuti speciali. Per questa tipologia di rifiuti risulta significativa la percentuale di riciclo (80,1%) superando ampiamente l’obiettivo del 70% fissato dalla normativa comunitaria. A questo proposito, si evidenzia come il recupero riguarda prevalentemente la produzione di rilevati e sottofondi stradali.
In generale, il dato che emerge è che la gestione dei rifiuti speciali è attuata da oltre 10 mila impianti presenti in Italia (5.928 sono situati al Nord, 1.899 al Centro e 2.936 al Sud). Si recupera materia dal 72,1% degli speciali e solo il 5,7% del totale gestito prevede lo smaltimento in discarica (10,2 milioni di tonnellate).
Nel dettaglio, la Regione che produce più rifiuti speciali è la Lombardia (37,4 milioni di tonnellate), seguita da Veneto ed Emilia-Romagna.